Creating and Making for a better world

Creating and Making for a better world
Creare e Costruire per un mondo migliore

Saturday, December 3, 2011

La riduzione del peso sociale

La societa` umana sembra avanzare di questi tempi tra difficolta` sempre piu` pesanti.
Anche se in epoche passate si era sopravissuti a secoli di guerre, epidemie di peste, rivoluzioni culturali, guerre mondiali e genocidi, continuiamo a sentirci sull'orlo del baratro con l'aggravante che, trattandosi di una crisi globale, non c'e` nessun posto in cui cadere e nessun posto in cui rifugiarsi perche` stiamo distruggendo il nostro pianeta a cominciare da noi stessi.
Cio` che sta succedendo non puo` essere compreso appieno se non guardando all'insieme degli elementi coinvolti, che va ben al di la` delle finanze mondiali. C'e` molto di piu` in ballo.
Tale insieme va visto inoltre non solo come immagine istantanea della situazione odierna, che i governi mondiali riescono ad espadere al massimo su orizzonti temporali di pochi mesi, ma va osservato nella scala dei cambiamenti climatici, geologici e della biosfera, cioe` dalle decine di migliaia ai milioni di anni. Solo cosi` si potra` capire il vero costo delle nostre scelte di oggi, il vero peso della societa` umana odierna sul nostro pianeta.
Tale immagine richiede di riconoscere innanzitutto qual'e` l'origine della vita: il Sole.

E` dal sole che la vita viene alimentata da milioni di anni sotto forma di energia.
Tale energia arriva sulla Terra e si trasforma in molte varieta`, alcune delle quali vengono raccolte biologicamente dagli esseri viventi per tempi piu` o meno lunghi e poi, alla loro morte, vengono immagazzinate in strati geologici sotto forma di carbone, petrolio e gas naturali.
Tutti crediamo di sapere che il consumo di energia e` eccessivo, ma pochi hanno una chiara percezione del fatto che l'uso della loro automobile, frigorifero, condizionatore e la costruzione dei vari prodotti che consumiamo nella nostra breve vita hanno costi e tempi reali di produzione di varie migliaia d'anni in quella catena di trasformazioni naturali che li hanno creati a partire dall'energia fornita dal Sole.
Se all'inizio della rivoluzione industriale sembrava merviglioso di poter produrre e consumare illimitatamente, oggi la crescita demografica e l'ambizione di trasferire tali ritmi di consumo ad ogni essere umano hanno reso chiaro che le risorse accumulate durante le ere geologiche sono ben lontane dall'essere sufficienti.
Appare finalmente chiaro che il meccanismo di crescita globale illimitata, tanto caro agli economisti oggi al potere mondiale, sta entrando in crisi.
Si tratta di una crisi mascherata da trucchi finanziari e di potere, ma molto piu` profonda della banale crisi economica con cui veniamo rintronati quotidianamente, una crisi che coinvolge l'essenza vera del consumo cioe` l'energia disponibile.
Chi sta godendo dei benefici temporanei del consumismo cerca in tutte le maniere di correre ai ripari e non capisce che le sempre piu` frequenti crisi economiche non sono dovute alle incapacita` di questo o quel governo, ma alla soglia del cambiamento su cui ci stiamo affacciando. Una soglia intrinseca al sistema globale in cui siamo sempre vissuti; non quello meschino e microscopico dell'economia e finanza "globali", ma quello ben piu` potente ed insormontabile delle leggi fisiche, da sempre avulse agli economisti, che si applicano globalmente ed inesorabilmente al minuscolo pianeta che stiamo affollando e di cui stiamo sfruttando all'osso le riserve prodotte in centinaia di migliaia d'anni.
Cerchiamo allora di osservare piu` nel dettaglio questo meccanismo di crescita globale.
L'energia arriva dal Sole, si immagazzina nei combustibili fossili durante tempi lunghissimi e viene estratta e consumata in tempi brevissimi per la creazione di prodotti di consumo con il triplice scopo di soddisfare bisogni fasulli delle masse di popolazione, dare qualcosa da fare alle masse suddette e consentire ad una minoranza di pochissimi di godere dell'eccesso prodotto dalle masse stesse.
Lo spreco intrinseco in tale sistema poteva essere tollerato agli inizi della rivoluzione industriale quando i rapporti tra il tempo di accumulo ed uso dell'energia e quello tra i produttori e gli utenti dello spreco erano simili.
Purtroppo per il nostro pianeta, tali rapporti non sono piu` simili in quanto il numero di utenti del consumo sta incrementando esponenzialmente arrivando alla fine delle risorse accumulate.
Quali sono gli anelli della catena del consumo che si stanno inceppando ?
La crescita della popolazione e l'ambizione di tutti a raggiungere lo stesso stato di benessere, erroneamente identificato in un livello di consumo elevato e sempre crescente.

Come correggere tali errori ed evitare l'inceppamento delle catene, molto piu` importanti, che consentono la vita sul pianeta ?

Riducendo i consumi, riducendo la popolazione e migliorando l'efficienza nell'uso dell'energia.
Bisogna quindi andare verso una riduzione e non verso una crescita globale.
Questo e` il cambiamento che ci aspetta, che lo vogliamo o no.
Il punto e` se saremo capaci di effettuarlo in modo adeguato e, addirittura, in modo soddisfacente e piacevole, oppure se tale cambiamento ci arrivera` addosso in modo catastrofico ed incontrollato.

I giochini della finanza e dei governi che tengono cosi` occupate le masse sono purtroppo reazioni totalmente insufficienti, miopi ed inutili che ci distraggono dal vero obiettivo: la riduzione del peso sociale sul mondo attraverso la riduzione dei consum, una riduzione da effettuare possibilmente in modo pacifico e controllato.

Noi crediamo che tale cambiamento di rotta sia possibile, e spiegheremo come.

Friday, December 3, 2010

La matematica perversa dei compensi professionali

Di Yesie.L.Brama da Singapore
(tradotto con il permesso dell'autrice)

Un’altra notte d’insonnia mi ha portato a considerare un po’ di matematica, interessante ma piuttosto dolorosa nel realizzare il modo in cui funziona ed e` controllata la societa` odierna.
E qui e` la storia, basata sulla mia comprensione dei fatti (e le ipotesi dei calcoli che seguono sono di 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana e 4 settimane al mese [e... valuta in dollari di Singapore]):
- Collaboratrice domestica: lavora ogni giorno con seria fatica fisica ed attenzione (ad esempio per non bruciare i vestiti di sua maesta`, o per non lasciar cadere il bambino, o non rompere le porcellane preziose, ecc...), e, se fortunata abbastanza, la lavoratrice riceve una pacca sulla spalla, qualche premio, cibo in piu`, ecc... e se sfortunata, riceve critiche, abusi fisici, ecc... Questa professione riceve in media da 3.125$ a 6.25$ all’ora che ammontano da 500$ fino a 1000$ al mese.
-Ingegnere o scienziato [ricercatore]: spremendosi il cervello per capire formule, equazioni, teorie, ecc…. Eseguendo esperimenti possibilmente in modo corretto ed attento, garantendo la resa produttiva non cada sotto il 99% in ogni modo possibile, evitando ritardi sui progetti anche quando sembrano inevitabili, lavora fino a tardi. Tale professione riceve in media da 9.375$ a 62.5$ all’ora che ammontano da 1500$ fino a 10000$ al mese.
-Insegnante o professore: spremendosi il cervello su come insegnare bene, preparare valide domande d’esame, e spendendo considerevole energia nell’interazione con gli studenti. Questa professione probabilmente riceve in media da 25$ a 125 $ all’ora che ammontano a 4000$ fino a 20000$ al mese. Da notare che probabilmente non avrei dovuto confondere insegnanti e professori dato che credo sia piu` difficile essere un buon insegnante piuttosto che un professore, dati gli esempi che ho visto di professori che leccano il culo di professori di livello superiore, rubano pubblicazioni dagli studenti non facendo la ricerca loro stessi ma chiedendo ai vari sottoposti di lavorare duro per loro.-Negoziatore: spremendosi un po’ di cervello per analizzare qualche situazione, spremendosi molta saliva e spendendo abbastanza fatica a dare pacche sulle spalle dei clienti. Non avevo ancora conosciuto tale professione. Ciononostante ho appena saputo la loro retta professionale: da 800$ a 1000$ all’ora che totalizzano da 128.000$ a 160.000$ al mese.
La lista di cui sopra non e` certamente esaustiva, per ragioni che non mi sono familiari a sufficienza da descriverle, ma e` sufficiente ad illustrare l’immagine della societa` odierna e come noi umani trattiamo i nostri simili. Potrei essere parziale nella mia descrizione ma ho cercato di essere obiettiva.Mi chiedo innanzitutto come il mondo possa sopportare tali prezzi. Che sia il costo dell’istruzione a dettare il ritorno del suo investimento ? Dubito che un negoziatore rechieda una educazione molto elevata. Che sia la rarita` delle sue qualita` a dettare il suo valore ? O piuttosto la qualita` delle sue capacita` di leccare il culo definiscono il suo valore ?
Non avevo mai calcolato tali cifre fino a questa notte. E` stata una sorpresa ed illuminazione. Da 120.000$ a 160.000 $ al mese... che sia una tentazione sufficiente a cambiare professione ?... ma, ripeto, non mi va di spremere la mia saliva in tal modo – sarebbe sporco e disgustoso.PS: mi scuso se ho offeso la professione di qualcuno.

Thursday, November 25, 2010

Another fact of life in current society..

by Yesie L. BRAMA, our correspondent from Singapore
(reposted from Facebook: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150339625990227&set=a.10150104900710227.393718.418957515226#!/notes/yesie-brama/another-fact-of-life-in-current-society/466016600821)

Another insomnia night brought me to think something mathematics, "amusing", and yet quite painful for realizing the way the present society works or is ruled..

Here is the story based on my understanding (and the mathematics assumption following the story will be 8 hrs/day, 5 days/week, 4 weeks/month):

- Domestic worker (aka maid, servant, pembantu - in bahasa): works every day with considerable strength and attention (e.g. not to burn their majesty's clothes, or not to drop the baby, or not to break the priceless porcelains, etc.), and if lucky enough, the worker gets a pat on shoulder, some bonus, more food, etc.. and if not lucky enough, the worker gets scolded, physically abused, etc. This profession gets in average: SGD3.125 to 6.25/hr that will mount to SGD500 to 1,000/month.

- Engineer/Scientist (aka tukang - in bahasa): squeezing their brain out to understand some formulas, equations, theories, etc, doing and ensuring the experiments run correctly and carefully, ensuring production yield does not fall to <99% with whatever ways, ensuring no backlog and when there's backlog, the team stays up working late. This profession gets in average: SGD9.375 to 62.5/hr that will mount to SGD1,500 to 10,000/month.

- Teacher/Professor (aka guru - in bahasa): squeezing their brain out to know how to teach well, to set good quiz/exam questions, spending considerable energy to deal with students. This profession probably gets in average: SGD25 to 125/hr that will mount to SGD4,000 to 20,000/month. Note: probably I shouldn't have combined teacher and professor, since I do believe it's more difficult practically to be a teacher than a professor. I have seen example of professor licking the buttocks of higher rank professor, stealing publications from the students, not doing the research themselves but to ask the minions to work hard.

- Negotiator (aka tukang jilat sana sini - in bahasa): squeezing a little bit of their brain out to analyze some situations, squeezing a lot of their saliva out, spending considerable strength to pat the clients on shoulder. I have never dealt with this profession before. Nevertheless I just got to know this profession rate: SGD800 to 1000/hr that will mount to SGD128,000 to 160,000/month.

The list above is certainly not exhaustive, for a reason that I'm not familiar enough to describe, but I guess it's enough to illustrate the picture of the current society, how we human beings treat each other. I might be biased in my description although I've tried enough to be objective.

I wonder, how in the first place this world could come up with such a rate? Is it the cost of education that dictates the payback? I doubt a negotiator requires very high education. Is it the rarity of the qualities that dictates certain value? Or is it the goodness of buttocks licking skills that dictates some moneys?

I had never really calculated the above math till tonight. It was certainly a surprise and a mind opening. 128,000 to 160,000/month... hhhmm... tempting enough to switch profession? hhmm... but again, I don't like squeezing my saliva out - it's messy, yucky, and disgusting.

ps: should have I offended somebody's profession, I sincerely apologize.

Friday, November 19, 2010

Incrementare gli Stimoli o Ridurre il Rumore ?

Molti di noi usano fare cose eccitanti e pericolose per “connettersi con se stessi”. Un amico va in bicicletta su sentieri esposti dell’Himalaia per vivere il rischio di cadere per centinaia di metri al minimo sbaglio... Molti altri semplicemente guidano veloci l’automobile per “sentirsi vivi”. Vero e` che la nostra societa` ci innonda con stimoli, un bombardamento costante su cosa dobbiamo temere (la crisi finanziaria e le guerre...), cosa dobbiamo avere (nuovi giocattoli, case, automobili, un partner attraente...), come dobbiamo apparire (scaltri, giovani, sani, ricchi...). Cosi`, per poter connetterci con noi stessi abbiamo due scelte:

  1. incrementare i segnali che procuriamo al nostro cervello: azioni eccitanti, pericolose, rumorose.
  2. ridurre i segnali: capire che gli stimoli provenienti dalla societa` sono principalmente immondizia, silenziare il bombardamento sociale, smetter di credere che tutto cio` che conta e` quella piccola variazione di un’indice di borsa e smettere di eccitarci per quella nuova automobile o di diventare invidiosi della nuova grande casa del nostro vicino.

Vi lascio concludere da voi quale sia la scelta sana.

Increasing Stimuli vs. Reducing Noise

Most of us are used to do exciting, dangerous things to "get in touch with themselves". A friend of mine goes mountain biking on Himalayan paths which are so exposed that the smallest mistake would result in a hundred meter fall... Many other just speed on the car to "feel alive". True is that our society is flooding us with stimuli, a constant bombardment of what we should fear (financial crisis and wars...), what we should have (new gadgets, house, new car, a sexy partner...), how we should look (smart, young, fit, rich...). So, in order to feel our real self we have two choices:
  1. increasing the signals that we feed to our brain: louder, exciting, dangerous actions.
  2. reduce the noise: understanding that the stimuli coming from the society are mostly rubbish, silencing the society bombardment, stop believing that all that counts is that tiny increase or drop in that stock exchange index or stop getting excited for that new cool car or envy for our neighbour new bigger house.

I let you conclude by yourself which one is the healthy choice.

Sunday, October 31, 2010

East Timor, un nuovo sole nascente all'equatore










Ricordo di aver sentito parlare qualche anno fa di un genocidio in un paese molto lontano del sud est asiatico. La notizia era venuta velocemente e venne presto dimenticata assieme alle tantealtre brutte storie che si leggono quotidianamente sui giornali. Durante l’ultimo fine settimana speso in visita a Timor Est, ospite dei Padri Salesiani di Dili, Fatumaca e Fuiloro ho avuto modo di rinfrescarmi la memoria, di saperne di piu` dai diretti interessati e di proporre un contributo alla modernizzazione dell’educazione tecnica del paese.
La visita e` stata utilissima a capire la situazione del paese ed in particolare delle scuole tecniche dei Salesiani per proporre un aiuto nell’educazione dei giovani indirizzandoli a ideare nuove tecnologie e prodotti in modo creativo ed originale, senza dover dipendere dai soliti paesi esteri che portano cosiddetto benessere ed industria nei paesi in via di sviluppo al carissimo prezzo di dipendenza economica e politica, senza parlare dell’impatto sociale che riduce la popolazione a compratori passivi di prodotti inutili e consumatori di inquinamento culturale.
Sono stato accolto molto gentilmente da Padre Superiore Joao Paulino e accompagnato durante il viaggio da Padre Rui; quest’ultimo, simpaticissimo ed infaticabile alla guida attraverso le strade terribili che collegano i vari villaggi e citta` del paese mi raccontava dei tempi della occupazione indonesiana seguita alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza dal Portogallo nel 1975. Centinaia di migliaia di EstTimoresi vennero trucidati dalle truppe indonesiane fino al referendum che porto` all’effettiva indipendenza nel 1999; un periodo molto difficile in cui i preti e la popolazione civile aiutarono i guerriglieri nascosti nella giungla durante la lotta per la liberta`. La vera pace e` arrivata a Timor Est solo da pochi anni dopo la pacificazione della guerriglia civile che ha continuato con varie crisi fino al 2006. Ma purtroppo tutti quesi anni di lotta hanno lasciato il paese senza infrastrutture, senza figure professionali capaci di gestire la ricostruzione e in balia dei giochi politici internazionali interessati a mettere le mani sui giacimenti petroliferi del paese.
Appena usciti dalla capitale Dili, purtroppo gia` avviata verso una urbanizzazione confusa e deprimente, si puo` ammirare la natura incontaminata di foreste tropicali, prati verdi e savane dalla terra rossastra, montagne boscose, spiaggie dorate o di sassi bianchi ed un mare di acqua assolutamente trasparente con tutte le possibili sfumature del bl, libero da navi fino all’orizzonte. Anche le piu` umili capanne ed abitazioni tradizionali sono ordinate e pulite e ancora libere dalle orribili suppelletili in plastica portate dal progresso; tutti salutano al passaggio con sorrisi sinceri mentre rallentiamo la guida per non investire galline, maiali, cani, mucche e capre che abbondano libere lungo la strada.
Durante le visite alle scuole ho appreso delle difficolta` con la fornitura di elettricita`, che arriva ad orari interrotti e con sbalzi che danneggiano irrimediabilmente le varie apparecchiature ad esempio rendendo irregolare e problematico il pompaggio dell’acqua dalle falde. Mi ha particolarmente interessato la visita alla scuola professionale di Fatumaca, nel centro del paese, che offre ai suoi oltre 200 studenti le specializzazioni metalmeccanica, elettrotecnica e falegnameria. Ho apprezzato la completezza dell’officina meccanica, con torni, frese, rettifiche, fonderia e saldatura, simili a quelle di cui disponevamo all’ITIS “A.Volta” in cui ho studiato tanti anni fa a Trieste, ma ho purtroppo riscontrato la mancanza delle macchine utensili a controllo numerico e dei programmi di progettazione meccanica che sono alla base della moderna ingegneria e produzione.
Ma la principale difficolta` con cui si scontrano le scuole, cosi` come gli abitanti del paese, e` nelle comunicazioni, sia stradali che mutlimediali. Anche un semplice collegamento internet e` ancora un problema nella maggior parte del paese a causa del monopolio esercitato dalla ditta che gestisce comunicazioni e telefonia del paese, apparentemente di proprieta` estera.
Oltre a raccomadare con urgenza l’implementazione di un’installazione internet a larga banda in ogni scuola abbiamo concordato le attivita` di insegnamento che svolgeremo di persona e via internet da Trieste cosi` come da Singapore e da altre parti del mondo coinvolgendo volontari ed amici per aiutare questo nuovo paese a risorgere dopo tanti anni di difficolta`.

East Timor, a new rising sun at the equator


I recall I heard some years ago about a genocide in a very far country in South-East Asia. The news arrived fast and was quickly forgotten like the many other bad stories we read on the newspapers. During the last weekend spent visiting East-Timor, guest of the Salesian Priests in Dili, Fatumaca and Fuiloro I could refresh my memory, know more first hand news and propose a contribution to modernization of the Country technical education.
The visit has been very useful to understand the situation of the Country and in particular of the Salesian technical schools in order to propose a help to the education of the young directing them to invent new technologies and products in creative and original ways, without having to depend from the usual foreign countries that bring so called wealth and industry in the developing countries at the dear price of economical and political dependence, not to mention the social impact that reduces the population to passive buyers of useless products and cultural pollution.
I have been nicely welcomed by Father Superior Joao Paulino and accompanied during the trip by Father Rui; he, very nice and never tired driver through the bad roads connecting the various towns and cities, told me of the times of the Indonesian occupation that followed the unilateral independence declaration of 1975. Hundreds of thousands EastTimorese were killed by the Indonesian militia until the referendum that gave the real independence to the Country in 1999; a very difficult period in which the priests and the civil population helped the guerrilla warriors hidden in the jungle during the fight for freedom. The true peace arrived only few years ago after the conclusion of the civil war that continued with various crises until 2006. Unfortunately all these years of fight has left the Country without infrastructures, without professionals capable to manage the reconstruction and at the mercy of international political games interested to put their hands on the oil of the Country.
As we left the capital Dili, unfortunately already on the way of a confused and depressing urbanization, we could admire the unspoiled nature with tropical forests, green fields and savanas with reddish soil, the bushy mountains, golden or white stone beaches and a sea of perfectly transparent water with all the possible tones of blue, free from ships until the horizon.
Even the most humble huts and traditional houses are tidy and clean and free from the horrible plastic stuff brought by the progress; everybody greet with a sincere smile while we slow down the speed to avoid chicken, pigs, dogs, cows and goats that abound freely on the road.
During the visits at the schools I learned the difficulties with the electric supply, which arrives at interrupted hours and with voltage oscillations that damage the tools like the water pumps for example making irregular and problematic the water pumping from the ground. I was particularly interested in the visit at the professional school of Fatumaca, in the centre of the Country, which offers to its over 200 students the specializations of mechanics, electrical and carpentry. I appreciated the complete mechanical workshop with lathes, milling machines, grinders, smelting and forging, similar to what I had in my technical high school “A.Volta” in Trieste long time ago, but I have also noticed the absence of CNC machines and modern engineering design software.
But the main difficulty that the schools and the people are facing is in the communications, both on the roads and multimedia. Even a simple internet connection is still a problem in the main part of the Country due to the monopoly of the Company managing the telecommunication, apparently foreign owned.
Besides recommending the urgent implementation of a internet broadband installation in every school we have agreed on teaching activities that we will provide in person and via internet from Trieste, Singapore and other parts of the World involving voluntaries and friends to help this new Country to rise after so many years of struggles.