Ricordo di aver sentito parlare qualche anno fa di un genocidio in un paese molto lontano del sud est asiatico. La notizia era venuta velocemente e venne presto dimenticata assieme alle tantealtre brutte storie che si leggono quotidianamente sui giornali. Durante l’ultimo fine settimana speso in visita a Timor Est, ospite dei Padri Salesiani di Dili, Fatumaca e Fuiloro ho avuto modo di rinfrescarmi la memoria, di saperne di piu` dai diretti interessati e di proporre un contributo alla modernizzazione dell’educazione tecnica del paese.
La visita e` stata utilissima a capire la situazione del paese ed in particolare delle scuole tecniche dei Salesiani per proporre un aiuto nell’educazione dei giovani indirizzandoli a ideare nuove tecnologie e prodotti in modo creativo ed originale, senza dover dipendere dai soliti paesi esteri che portano cosiddetto benessere ed industria nei paesi in via di sviluppo al carissimo prezzo di dipendenza economica e politica, senza parlare dell’impatto sociale che riduce la popolazione a compratori passivi di prodotti inutili e consumatori di inquinamento culturale.
Sono stato accolto molto gentilmente da Padre Superiore Joao Paulino e accompagnato durante il viaggio da Padre Rui; quest’ultimo, simpaticissimo ed infaticabile alla guida attraverso le strade terribili che collegano i vari villaggi e citta` del paese mi raccontava dei tempi della occupazione indonesiana seguita alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza dal Portogallo nel 1975. Centinaia di migliaia di EstTimoresi vennero trucidati dalle truppe indonesiane fino al referendum che porto` all’effettiva indipendenza nel 1999; un periodo molto difficile in cui i preti e la popolazione civile aiutarono i guerriglieri nascosti nella giungla durante la lotta per la liberta`. La vera pace e` arrivata a Timor Est solo da pochi anni dopo la pacificazione della guerriglia civile che ha continuato con varie crisi fino al 2006. Ma purtroppo tutti quesi anni di lotta hanno lasciato il paese senza infrastrutture, senza figure professionali capaci di gestire la ricostruzione e in balia dei giochi politici internazionali interessati a mettere le mani sui giacimenti petroliferi del paese.
Appena usciti dalla capitale Dili, purtroppo gia` avviata verso una urbanizzazione confusa e deprimente, si puo` ammirare la natura incontaminata di foreste tropicali, prati verdi e savane dalla terra rossastra, montagne boscose, spiaggie dorate o di sassi bianchi ed un mare di acqua assolutamente trasparente con tutte le possibili sfumature del bl, libero da navi fino all’orizzonte. Anche le piu` umili capanne ed abitazioni tradizionali sono ordinate e pulite e ancora libere dalle orribili suppelletili in plastica portate dal progresso; tutti salutano al passaggio con sorrisi sinceri mentre rallentiamo la guida per non investire galline, maiali, cani, mucche e capre che abbondano libere lungo la strada.
Durante le visite alle scuole ho appreso delle difficolta` con la fornitura di elettricita`, che arriva ad orari interrotti e con sbalzi che danneggiano irrimediabilmente le varie apparecchiature ad esempio rendendo irregolare e problematico il pompaggio dell’acqua dalle falde. Mi ha particolarmente interessato la visita alla scuola professionale di Fatumaca, nel centro del paese, che offre ai suoi oltre 200 studenti le specializzazioni metalmeccanica, elettrotecnica e falegnameria. Ho apprezzato la completezza dell’officina meccanica, con torni, frese, rettifiche, fonderia e saldatura, simili a quelle di cui disponevamo all’ITIS “A.Volta” in cui ho studiato tanti anni fa a Trieste, ma ho purtroppo riscontrato la mancanza delle macchine utensili a controllo numerico e dei programmi di progettazione meccanica che sono alla base della moderna ingegneria e produzione.
Ma la principale difficolta` con cui si scontrano le scuole, cosi` come gli abitanti del paese, e` nelle comunicazioni, sia stradali che mutlimediali. Anche un semplice collegamento internet e` ancora un problema nella maggior parte del paese a causa del monopolio esercitato dalla ditta che gestisce comunicazioni e telefonia del paese, apparentemente di proprieta` estera.
Oltre a raccomadare con urgenza l’implementazione di un’installazione internet a larga banda in ogni scuola abbiamo concordato le attivita` di insegnamento che svolgeremo di persona e via internet da Trieste cosi` come da Singapore e da altre parti del mondo coinvolgendo volontari ed amici per aiutare questo nuovo paese a risorgere dopo tanti anni di difficolta`.
La visita e` stata utilissima a capire la situazione del paese ed in particolare delle scuole tecniche dei Salesiani per proporre un aiuto nell’educazione dei giovani indirizzandoli a ideare nuove tecnologie e prodotti in modo creativo ed originale, senza dover dipendere dai soliti paesi esteri che portano cosiddetto benessere ed industria nei paesi in via di sviluppo al carissimo prezzo di dipendenza economica e politica, senza parlare dell’impatto sociale che riduce la popolazione a compratori passivi di prodotti inutili e consumatori di inquinamento culturale.
Sono stato accolto molto gentilmente da Padre Superiore Joao Paulino e accompagnato durante il viaggio da Padre Rui; quest’ultimo, simpaticissimo ed infaticabile alla guida attraverso le strade terribili che collegano i vari villaggi e citta` del paese mi raccontava dei tempi della occupazione indonesiana seguita alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza dal Portogallo nel 1975. Centinaia di migliaia di EstTimoresi vennero trucidati dalle truppe indonesiane fino al referendum che porto` all’effettiva indipendenza nel 1999; un periodo molto difficile in cui i preti e la popolazione civile aiutarono i guerriglieri nascosti nella giungla durante la lotta per la liberta`. La vera pace e` arrivata a Timor Est solo da pochi anni dopo la pacificazione della guerriglia civile che ha continuato con varie crisi fino al 2006. Ma purtroppo tutti quesi anni di lotta hanno lasciato il paese senza infrastrutture, senza figure professionali capaci di gestire la ricostruzione e in balia dei giochi politici internazionali interessati a mettere le mani sui giacimenti petroliferi del paese.
Appena usciti dalla capitale Dili, purtroppo gia` avviata verso una urbanizzazione confusa e deprimente, si puo` ammirare la natura incontaminata di foreste tropicali, prati verdi e savane dalla terra rossastra, montagne boscose, spiaggie dorate o di sassi bianchi ed un mare di acqua assolutamente trasparente con tutte le possibili sfumature del bl, libero da navi fino all’orizzonte. Anche le piu` umili capanne ed abitazioni tradizionali sono ordinate e pulite e ancora libere dalle orribili suppelletili in plastica portate dal progresso; tutti salutano al passaggio con sorrisi sinceri mentre rallentiamo la guida per non investire galline, maiali, cani, mucche e capre che abbondano libere lungo la strada.
Durante le visite alle scuole ho appreso delle difficolta` con la fornitura di elettricita`, che arriva ad orari interrotti e con sbalzi che danneggiano irrimediabilmente le varie apparecchiature ad esempio rendendo irregolare e problematico il pompaggio dell’acqua dalle falde. Mi ha particolarmente interessato la visita alla scuola professionale di Fatumaca, nel centro del paese, che offre ai suoi oltre 200 studenti le specializzazioni metalmeccanica, elettrotecnica e falegnameria. Ho apprezzato la completezza dell’officina meccanica, con torni, frese, rettifiche, fonderia e saldatura, simili a quelle di cui disponevamo all’ITIS “A.Volta” in cui ho studiato tanti anni fa a Trieste, ma ho purtroppo riscontrato la mancanza delle macchine utensili a controllo numerico e dei programmi di progettazione meccanica che sono alla base della moderna ingegneria e produzione.
Ma la principale difficolta` con cui si scontrano le scuole, cosi` come gli abitanti del paese, e` nelle comunicazioni, sia stradali che mutlimediali. Anche un semplice collegamento internet e` ancora un problema nella maggior parte del paese a causa del monopolio esercitato dalla ditta che gestisce comunicazioni e telefonia del paese, apparentemente di proprieta` estera.
Oltre a raccomadare con urgenza l’implementazione di un’installazione internet a larga banda in ogni scuola abbiamo concordato le attivita` di insegnamento che svolgeremo di persona e via internet da Trieste cosi` come da Singapore e da altre parti del mondo coinvolgendo volontari ed amici per aiutare questo nuovo paese a risorgere dopo tanti anni di difficolta`.
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