Ad esempio il bravo ingegnere progetta e costruisce un motore efficiente, il bravo idraulico stura il cesso velocemente, il bravo calzolaio incolla la suola per bene e similmente fanno l'elettricista, il meccanico, eccetera..., su di loro non si discute, l'etica non entra in gioco e si puo` solamente giudicare se abbiano applicato adeguatamente le formule della fisica e dell'ingegneria. In funzione del risultato ottenuto verranno pagati una adeguata parcella.
Ci sono stati e putroppo ci sono ancora svariati tecnici attivi in altre discipline, perlomeno discutibili, come gli scienziati che svilupparono la bomba atomica, gli ingegneri che costruiscono missili, carri armati e forni crematori. Le coscienze moderne dovrebbero essere ormai abbastanza mature a riconoscere e giudicarne l'operato, certamente perlomeno complice di atti criminali.
Purtoppo invece non siamo ancora maturi abbastanza da capire a fondo il lavoro di altri personaggi che si definiscono tecnici anche se non usano ne scienza ne tecnologia. Parliamo ovviamente degli economisti che si applicano alla finanza globale. Come ben si sa, non ci sono formule esatte nell'economia, ma solamente modelli adattati alla bisogna di chi li usa. A partire dalla solita tiritera sulla "legge del mercato" e suoi corollari fino ai modelli da premio nobel come il Klein-Monti (la montagnetta?) per le banche monopolistiche e senza costi (quasi come quelle italiane protette dal governo) non ci sono formule che descrivono il comportamento di milionate di milioni di individui, specialmente nel mondo complesso di oggi. Certamente si puo` usare la statistica, si possono studiare le tendenze, arrischiarsi a fare previsioni, ma alla fine chiunque si inventi una formula, anche la piu` sofisticata e complessa, condita addirittura alle derivate parziali per confonderti di piu` le idee (suonare Bennato in sottofondo...) lo fa in realta` a suo rischio e pericolo. I metodi usati dagli economisti, compresi quelli capitati alla guida di interi paesi, sono quindi poco piu` che alchimie di parziale e momentaneo successo. Ma naturalmente, entro ipotesi molto limitate, tali metodi possono produrre risultati abbastanza prevedibili, specialmente a brevissimo termine.
E invece se tutti si accorgono che gli economisti hanno veramente sbagliato i conti? Niente paura, lo stato tassa i cittadini (quelli piu` numerosi ovviamente), e ripristina le condizioni semplicistiche che consentono agli economisti di continuare i loro giochetti (cioe` azzera i costi delle banche e le rimette in monopolio).
Cio succede ad esempio quando chi li ha messi al potere lo ha fatto in cambio della certezza di vedersi consegnate le chiavi delle casse di quel paese senza che la sua popolazione possa fiatare. Il risultato e` garantito dalla confusione artificialmente creata in precedenza e dall'emergenza del momento che i politici non possono risolvere nella loro totale ignoranza di qualunque formula o scienza e dal degrado del processo decisionale democratico da cui la popolazione viene abilmente esclusa grazie alla disinformazione abilmente fornita dai media.
Ed ecco che il tecnico, assoldato dai finanzieri globali, viene piazzato alla guida di un paese apparentemente per risolvere il problema momentaneo della finanza mondiale, strozza il paese con precisione e rapidita` consegnando il bottino al suo vero padrone ed ovviamente intascando la dovuta e meritata parcella.
Cosa debba considerarsi un crimine contro l'umanita` dipende dalle epoche storiche, i tecnici di ieri radevano al suolo culture millenarie con genocidi e pirateria autorizzati dai loro re ed imperatori, ma quelli che oggi si proclamano tecnici al governo non fanno molta differenza.
Anche se i metodi sono cambiati ed i risultati possono sembrare diversi dato che per annichilare le culture non occorre lo sterminio di massa la realta` e` sempre la stessa dato che i mezzi d’informazione, abilmente pilotati, tolgono alla stragrande maggioranza della gente ogni reale capacita` decisionale propinando sempre gli stessi messaggi di violenza, consumo e superficialita`. E la popolazione rimane preda degli interessi di quei pochi che la manovrano per mezzo degli pseudo tecnici al potere e che ne sfruttano la capacita` produttiva per il proprio profitto.
La soluzione e` piuttosto ovvia, basterebbe rivalutare la figura del tecnico affidandogli dei compiti che vadano veramente nell’interesse del popolo. Il tecnico sarebbe quello a cui affidare analisi imparziali della situazione capaci di studiare tutti gli aspetti del problema sociale. Il tecnico poi si spingerebbe a proporre una rosa di soluzioni contenente tutte le possibili varianti spiegate in modo semplice di fronte alla gente comune. A questo punto la scelta fatta in modo veramente democratico da una popolazione correttamente e completamente informata potrebbe venir finalmente attuata e verificata sempre dal tecnico, a questo punto capace di ottenere un risultato condiviso e nell’interesse veramente globale.
La parte apparentemente utopistica della soluzione e` nel riuscire ad evitare il controllo dell’informazione da parte di minoranze facenti i propri interessi di potere e non quelli veramente globali di tutti, ambiente compreso. Ma anche questa e` una specifica tecnica, basterebbe concentrarsi con precisione sulla sua esecuzione ponendo in condizione di non nuocere chiunque abbia interessi contrari alla qualita` della vita, di tutta la vita, nessun essere vivente escluso. Un compito da veri tecnici.
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